Archivi annuali: 2024


PANE E FRITTATA

Campitello di Sepino (09/06/2024)

di Roberto Palladino

Era il 2009 quando, in occasione del cinquantennale della Virtus, ci si è ritrovati, per l’ultima volta, con gli atleti e le relative famiglie sui verdi prati di Valle Fiorita, in territorio di Pizzone. Da allora, ben quindici anni fa, quasi una generazione, molto è cambiato: tanti non ci sono più, e altrettanti hanno ingrigito ed increspato il loro aspetto.

La società, per la verità, è nata ed ha irrobustito il suo essere proprio sulla spinta aggregante e coinvolgente dei nuclei familiari. I genitori hanno costituito un punto forte e compatto. E, seppure con la massima discrezione, hanno affiancato i dirigenti nella promozione e nella realizzazione dell’attività e degli eventi ad essa connessi.

Oggi, che tutto è diventato più capriccioso, a partire dal clima, così instabile e volubile, pacioso e isterico, per finire a noi, così frenetici e indolenti, schizzati e apatici, ricavare un momento di semplice spensieratezza è cosa ardua, assai difficile.

E allora è la Virtus a rispolverare le vecchie usanze e scuotere l’inezia per scansare l’andazzo: “Domenica si va in montagna!” Una coperta da stendere a terra e un semplice panino, magari, come tradizione, con la frittata.

Il guanto di sfida è stato subito raccolto e in tanti si sono presentati “armati” di tutto punto per far fronte alla tenzone. Il tempo di montare un piano di appoggio e di tracciare un rudimentale campo da gioco… e via.

Improvvisamente sono comparsi un caciocavallo della zona, una cassetta di ciliegie appena raccolte, tanti rustici, un … (forse qualcosa in più) bel bicchiere di vino, un accattivante ciambellone di casa, un cocomero, un pallone, un paio di racchette, un mazzo di carte napoletane, una corda e … tanta voglia di leggerezza. Per magia, come tanti illusionisti, ognuno ha tirato fuori dalla sua borsa una serie interminabile di leccornie: peperoni fritti, melanzane a funghetto, pesche, formaggi, bottiglie di birra, dolcetti vari e così via. E meno male che doveva essere solo un pasto frugale… (!?)

Volti vecchi e nuovi a rinnovare l’antica atmosfera. Certo, sono mancate figure importanti come il fondatore della Virtus Leo Leone e il portacolori della società nonché ideatore della Su e Giù, Nicola Palladino, ma i loro sguardi, la loro luce, si sono visti riflessi negli occhi dei ragazzi e nelle premure affettuose degli adulti.

E non poteva mancare la passeggiata. Pochi avrebbero scommesso sull’adesione di così tanti adulti eppure quasi tutti, forse per pacificarsi con la coscienza per ciò che erano riusciti ad ingerire, hanno seguito le orme di Paolo che, con maestria e competenza li ha accompagnati in una breve, seppure interessante, passeggiata tra i maestosi faggeti che animano il bosco del pianoro di Campitello di Sepino.

I giovani, intanto, pur restando a giocare nella zona, avevano preparato la consueta sfida del tiro alla fune nella speranza di ribaltare l’egemonia decennale dei “vecchi”. Ma, ancora una volta, sono finiti a gambe all’aria non avendo previsto che questi, ulteriormente appesantiti dal lauto pasto, sarebbero stati difficili da trascinare.

Bene. Il tempo ha divorato le ore. Si era ormai nel tardo pomeriggio e bisognava rientrare. Una bella giornata, insomma! Una di quelle che di tanto in tanto bisogna vivere per assaporare appieno il gusto delle cose semplici. Genuine come quel pane e frittata che ancora oggi, come una volta e come tradizione della Virtus, ha costituito e costituisce il pasto essenziale di chi sa accontentarsi.

« di 6 »

… MA ALMENO C’È STATO IL SOLE

di Roberto Palladino

Ancora una volta la scelta di disputare le finali nazionali del Centro Sportivo Italiano su, al nord, senza mostrare alcun interesse per le esigenze e le difficoltà delle società del resto d’Italia, lascia basiti. Sorge il dubbio, in mancanza di certezze, che ci siano interessi particolari, con relative ed opportune pressioni, che ciò avvenga. Un ente di promozione sportiva a cui il C.S.I. arroga di appartenere, dovrebbe essere principalmente attento a tali dinamiche e cogliere, di conseguenza, le opportune strategie per promuovere realmente la pratica sportiva là dove se ne ravveda particolare bisogno. Non è di certo incentivante per le società del centro e del sud la consapevolezza di dover percorrere sistematicamente 700 – 800 chilometri, con i relativi disagi organizzativi ed economici, per ritrovarsi non di rado, in località non proprio adeguate per ospitare una manifestazione di indubbia rilevanza. Ed è esattamente quello che è successo in quest’ultima edizione.

… Ma almeno c’è stato il sole.

E forse è l’unico dato positivo che si è potuto riscontrare: Location inadeguata, percorso inadeguato, amplificazione inadeguata, parcheggio automezzi inadeguato. Addirittura le premiazioni dei ragazzi, specialmente dei più piccoli, sono state tanto risicate anche in considerazione della quota di iscrizione particolarmente esorbitante. Sono troppi i dubbi che sorgono… sembra più un mercato, una convenienza di fare cassa, che una opportunità di promozione sportiva.

… Ma almeno c’è stato il sole.

E la Virtus, quasi sicuramente la più antica e blasonata delle società del Centro Sportivo Italiano, ha fatto anche quest’anno la sua parte. Sì, è vero, forse per la prima volta non è andata a medaglia, ma ha evidenziato un movimento di base che lascia ben sperare per un prossimo futuro. Due quinti posti con Stefano tra gli Esordienti e Kesia tra le Allieve, numerosi piazzamenti tra i primi trenta, in considerazione del rilevante numero di partecipanti: cento, centoventi, centottanta per ogni categoria, ed un comportamento in gara e non solo, assolutamente ineccepibile, hanno appagato le aspettative dei tecnici e dei dirigenti che, ancora una volta, hanno reso possibile questa difficile trasferta.

Nell’archiviarla, continuiamo a coltivare una flebile speranza che l’andazzo di cui sopra possa finalmente cessare e che tutti i nostri ragazzi, e non solo una circoscritta cerchia di essi, possano finalmente avere l’opportunità di vivere un genuino evento di sport. Ma, per il momento, consoliamoci, almeno, con ciò che abbiamo potuto meglio apprezzare: … una bella giornata di sole.

« di 4 »

WEEKEND IN MONTAGNA

di Claudia Tronca

Un ampio e suggestivo rifugio in montagna, un prato verde dove giocare nascosti tra gli alberi spogli del bosco, giornate soleggiate, ma, soprattutto, le persone giuste, sono bastate per rendere memorabile un normale week-end.

Non eravamo tanti, ma neanche pochi. C’era chi in montagna o in campagna ci vive, chi completamente inesperto; chi ha partecipato ad altri campeggi con la società e chi è venuto per la prima volta. Non c’erano solo persone di età avanzata, né solo giovani. Forse sono stati proprio questi gli ingredienti che hanno consentito un’esperienza più intensa e collaborativa.

Come il calore si sposta da un corpo caldo ad uno freddo finché non raggiungono la stessa temperatura, così in queste occasioni noi virtusini ci insegniamo cose a vicenda. Chi più ne sa insegna a chi non conosce: dalle vecchie canzoni, riportate sulle raccolte che si rispolverano puntualmente in queste occasioni, cantate (si fa per dire) in cerchio, a quelle più recenti che conosciamo solo noi ragazzi.

Le competizioni tra i più scafati (la “Vecchia”) e i novellini (i “Giovani”) hanno evidenziato, ancora una volta, la netta supremazia dei primi. Le schiaccianti vittorie a pallavolo, al tiro alla fune e ai rigori hanno sancito un risultato che si ribadisce puntualmente, ormai da decenni, ad ogni occasione. Prossimo campeggio, ulteriore opportunità e chissà …, forse sarà la volta buona per i “pollastrelli”. 

In queste tre giornate abbiamo fatto diverse passeggiate, ma una in particolare, nell’oasi regionale del WWF di Guardiaregia, dopo un tragitto un po’ in salita, ci ha regalato una vista mozzafiato sulla piana di Bojano e le montagne circostanti. Il ritorno poi, pur non particolarmente impegnativo, ha presentato qualche difficoltà per l’attraversamento di ponti diroccati e assai instabili.

Tutto questo, almeno per noi ragazzi, ha rappresentato, sicuramente, un’ulteriore esperienza con la Virtus che riporremo nel cassetto dei ricordi più belli.  Stare semplicemente insieme, divertirsi con poco, imparare cose nuove e condividere momenti tra noi ragazzi, unitamente ai tecnici ed ai dirigenti della società è una opportunità da non lasciarsi sfuggire e che, certamente, è valsa la pena di cogliere.

« di 5 »

LA CILIEGINA

di Roberto Palladino

Non poteva mancare la ciliegina…! La torta, condita con i migliori frutti di stagione, ha regalato alla Virtus in questo inizio anno titoli regionali ed esaltanti prestazioni in ambito nazionale: Letizia, in raduno tecnico a Tirrenia tra le atlete in profumo di ‘azzurro’, sesta ai campionati tricolori di cross e decima a quelli indoor di Ancona; Michele, campione italiano Master SM/40 sui metri 3000 indoor; le Cadette, vincitrici del titolo regionale di cross; Lucrezia, Kesia e Jacopo, campioni molisani nelle rispettive categorie; Gli Esordienti e i Ragazzi con le esuberanti ed effervescenti prestazioni. Roba da ‘leccarsi i baffi’, insomma.

E la ciliegina, quella che delizia gli occhi e dà completezza al profumo e al gusto, non è mancata. Frutto dell’amore e della passione di due giovani virtusini, Violetta e Ginevra si sono affacciate alla vita impreziosendo il già ricco palmares societario generazionale. Entrambe, da subito, hanno dato prova di determinazione superando con piglio, rispettivamente, una fastidiosa bronchiolite la prima ed una nascita prematuramente indotta la seconda.

Durante gli allenamenti ed in gara sollecitiamo di continuo i ragazzi a non mollare, ad essere tenaci nel perseguire gli obiettivi affrontando di slancio le difficoltà e gli intralci che ogni competizione presenta. Il talento naturale non è di certo sufficiente per ottenere risultati di prestigio, fors’anche il miglioramento di mere prestazioni personali. Ragazzi meno talentuosi, non di rado, hanno raggiunto traguardi assai più performanti. Ed è proprio su questi giovani che riponiamo maggiore certezze.

Violetta e Ginevra sono partite con il piede giusto. Poco importa se dotate o meno di particolare talento. Superare gli intoppi fa parte del gioco e l’agone in ambito sportivo non è altro che la metafora della vita stessa. Altri ostacoli si presenteranno e solo se pungolate da genitori, educatori e allenatori attenti, sagaci e capaci saranno pronte a superarli. Forza, allora! A vele spiegate verso traguardi sempre più ambiziosi.


56° TROFEO “LUIGI DI NUNZIO”

di Roberto Palladino

Un’organizzazione ormai consolidata ha dato vita alla cinquantaseiesima edizione del più antico memorial di atletica leggera che si svolge in Molise. Una giornata invernale con un sole che ha dribblato alla perfezione le scarse nuvole che di tanto in tanto si affacciavano sullo splendido scenario del Forum Park, ha reso assai gradevole la permanenza dei tanti genitori che, per l’occasione, hanno accompagnato i loro piccoli atleti.

Quasi tutte le società della regione e qualcun’altra della Campania e dell’Abruzzo hanno risposto con entusiasmo all’invito ben consapevoli della qualità tecnica ed organizzativa che avrebbero riscontrato. Tutto è filato secondo il programma. Le gare e le rispettive premiazioni si sono succedute, nonostante il gran numero di partecipanti, con puntualità certosina. Ristoro e pacchi gara per tutti hanno reso, inoltre, ancora più gradita la partecipazione.

 La Virtus, presente sul campo con il suo staff dirigenziale e tecnico al completo, ha cercato di garantire, come sua abitudine, la migliore assistenza possibile. La sua esperienza sul piano organizzativo è indiscutibile e la rende punto di riferimento per chiunque voglia farsi promotore di iniziative simili.

Niente tatticismi e tanto entusiasmo hanno reso avvincenti le gare delle categorie giovanili, ma corre l’obbligo di evidenziare la presenza, nella categoria Assoluta, della virtusina Letizia Di Lisa, già vincitrice della cinquantesima Su e Giù, che è stata convocata al prossimo raduno tecnico della nazionale italiana. Molto partecipata la gara della categoria Master; un po’ risicata quella delle categorie intermedie: Allievi e Juniores. Un fenomeno questo che interessa, purtroppo, l’intero movimento nazionale. Bisognerebbe attuare strategie ad hoc per incentivare e motivare i ragazzi in età post adolescenziale. La Virtus ci prova da sempre promuovendo momenti associativi come stage estivi e invernali, nonché con il coinvolgimento in ruoli di responsabilità. Ma, … staremo a vedere.

La società organizzatrice, come da regolamento della manifestazione, non concorre alla classifica finale, ma nulla toglie all’ Athletic Club Termoli che, a pieno merito, si è aggiudicata il trofeo.

« di 6 »

IO CI CREDO!

di Roberto Palladino

La befana esiste davvero!

Non avrà magari il naso aquilino, i capelli scompigliati e la scopa di vimini tra le gambe, ma esiste davvero. Da bambino, si lasciava un mandarino, un’arancia e qualche noce perché potesse ristorarsi, e via di corsa sotto le coperte ad esorcizzare la notte perché passasse subito. Ai primi raggi del sole (quanto mai) alzarsi di soppiatto per sbirciare la ciotola e controllare se era stata toccata. Che emozione! Bucce e gusci sparsi sul tavolo. Era venuta! E allora, via. Alla ricerca del regalo nascosto nei posti più disparati: dietro la stufa di ghisa, dentro il cesto dei panni, sotto il tavolo o in qualsiasi altro posto che a malapena lo celasse.

Il tempo avrebbe potuto affievolire l’ansia dell’attesa e spegnere l’entusiasmo che anima la notte dell’epifania. Ma così non è stato. L’opulenza delle festività natalizie non ha intaccato il fascino della befana, anzi, l’ha rinvigorito. Assai più povera dell’aitante babbo natale, l’emaciata vecchietta dà quello che può: qualche caramella, un torroncino, un regalino di poco conto e pezzi di carbone per “sanzionare” l’immancabile scappatella. Suscita tenerezza e affetto. … Forse ricorda i nonni. La loro dolcezza, il loro fare sereno, i loro sguardi affettuosi. La loro semplicità. E forse è proprio quello che i ragazzi ancora cercano e di cui hanno bisogno.

E allora perché non assecondarli. Perché non offrire loro la possibilità di alimentare la fantasia e inseguire i sogni. Perché non trasmettere i valori positivi di cui la società dovrebbe farsi carico, ma che, al contrario, ne è sovente pessimo esempio. E allora perché non affidarsi allo sport per offrire loro l’opportunità di crescere sul profilo umano, sociale e civile. Il rispetto delle regole e dell’altro, l’accettazione di se stesso, la consapevolezza dei propri limiti ed il tentativo di abbracciare orizzonti sempre più ampi sono tutte opportunità che lo sport offre.

La Virtus, che ha sempre creduto in questi valori, rappresenta una rara eccezione in un contesto effimero che ha facile presa su giovani fragili. Giovani che hanno, spesso, alle loro spalle genitori inadeguati e famiglie disgregate. Che hanno sempre più bisogno di essere stimolati e sollecitati. Giovani che hanno bisogno di emozionarsi e stupirsi.

E allora, perché disilluderli. Meravigliamoli ancora perché la befana esiste davvero.

Io ci credo!