COME FUOCHI D’ARTIFICIO
Il botto finale è sempre il più bello. Il più atteso, il più forte. Quello che illumina la scena, scuote dentro. Accende gli occhi. Sovrasta tutto e chiude lo spettacolo
Sabato 28 marzo, a Piazzola sul Brenta, nel territorio di uno dei Santi più blasonati della Chiesa, in quel di Padova, nello splendido scenario della secentesca villa Contarini, in una cornice intarsiata di pioppi neri, platani, ippocastani, tigli, lungo i viali delle Contesse e sulle sponde dei canali che spennellano i prati del parco, si sono accesi i fuochi delle finali nazionali di cross del Centro Sportivo Italiano.
Milleottocento scalmanati provenienti da tutto lo stivale, ma perlopiù dalle regioni settentrionali, hanno colorato e vivacizzato lo scenario, fatto scintille. Campanacci e trombe, ma soprattutto gli squittii dei più piccoli ed il rantolo di genitori e tecnici hanno riempito lo spazio e coinvolto tutti. … E in quella bolgia c’eravamo anche noi, con ben 21 atleti ed una quindicina di familiari e dirigenti, a rincorrere ed incitare i nostri beniamini.
Le gare si sono succedute con ritmo incessante, dalle categorie Esordienti a quelle dei Veterani. Senza sosta. E, dai più piccoli ai più grandi, ognuno si è dato da fare per lasciare tracce di giallo e di blu sul verde del parco. C’è stato poi chi si è proposto artista di turno ed ha provveduto a tinteggiare addirittura i gradini del podio.
Giovanni e Lorenzo, tra gli Esordienti, Emanuele, Francesco e Walter, tra i Ragazzi, Francesca, tra le Ragazze, Emanuel e Gianmaria tra i Cadetti, non hanno affatto sfigurato contro avversari ben più esperti e avvezzi a manifestazioni così affollate. Senz’altro positiva la prova degli Allievi, Davide, Andrea, Mario e Simone, che hanno evidenziato un ulteriore miglioramento. Bella e appagante la gara di Rossella e Claudia tra le Allieve. Generosa quella di Peppe, tra i Veterani e soddisfacenti i risultati di Elia, Gino e Gianni tra gli Amatori B.
C’erano stati, fino a quel momento, girandole, mortaretti e tric e trac. Mancava però il botto, quello che avrebbe coronato il successo dei fuochi. Lo scoppiettare in crescendo dei risultati lasciava presagire un gran finale. Pasquale agguantava, dopo una gara attenta e generosa, una lusinghiera quindicesima posizione; Leo, reduce da una fastidiosa malattia, occupava, tra i Senior, un eccellente quinto posto; Romualdo, sul gradino più alto del podio, indossava la maglia di campione italiano Junior e, tra gli stramazzi dei compagni e gli applausi dei presenti, appendeva al collo la splendida medaglia d’oro del vincitore.
30/03/2015