LA TORRE DI BABELE

LA TORRE DI BABELE

di Roberto Palladino

Tutto quanto mi riporta alla storia biblica della torre di Babele.

Il trascorrere dei secoli non ha smussato la voglia di onnipotenza che alberga in ognuno. Sotto la patina del progresso si nasconde una spasmodica brama famelica di successo e lo sfacelo progressivo di questo nostro mondo e del suo ecosistema in particolare ne sono le conseguenze più significative. Ma, puntualmente, come in passato, è stato presentato il conto. E questa volta, particolarmente salato. Un conto che l’intero pianeta ha dovuto pagare. Una tragedia inimmaginabile per i suoi risvolti umani e sociali: migliaia di morti e altrettanti nuovi poveri. Una piega che ha condizionato, tra l’altro, quelle iniziative che animavano lo spirito associativo di intere comunità e che costituivano il nucleo di amalgama di diverse generazioni. Così, per il nostro Molise, è toccato anche alle festività del Corpus Domini con la sfilata dei Misteri, alla ‘Ndocciata di Agnone, alle innumerevoli altre sagre tradizionali e, purtroppo, anche alla Su e Giù.

La Virtus, però, ha scorza dura e ha confermato e concretizzato, nonostante tutto, iniziative di sostegno alla manifestazione: la cerimonia di premiazione, pur se con tutte le precauzioni del caso; la pubblicazione, in migliaia di copie, del giornale societario, “Il Giallo più Blu”; la proiezione, su maxi schermo, di filmati e foto dell’attività agonistica svolta e delle passate edizioni della Su e Giù.

Poi il Natale. Una ricorrenza sdoganata della sua essenza e ridotta ad un mero fenomeno commerciale. Una festività che ha perso il suo intrinseco calore a favore di un luccichio tanto sfavillante quanto freddo e vuoto. Quest’anno, comunque, ci ha pensato il Covid a riposizionare i tasselli nelle loro nicchie tradizionali. Ognuno a casa propria con i suoi cari. Si riassapora, finalmente, intorno al focolare, il miracolo della Natività e si ritorna, almeno per una volta, a stupirsi come fanno i bambini.

É proprio questo lo spirito con cui la Virtus vive la sua quotidianità. Da oltre sessant’anni la società gialloblu accoglie i giovani del nostro fiabesco Molise per esaltarne e valorizzarne le doti non solo sportive, ma soprattutto etiche.  E, in un’epoca ed in un contesto in cui il disumanesimo rappresenta un virus tanto più letale, la Virtus, anche attraverso il suo gioiello più prezioso, la Su e Giù, si fa promotrice di un modello di vita indirizzato soprattutto all’aggregazione, all’accoglienza, al rispetto. All’empatia più sincera.

21/12/2020