L’ECCESSO PERMESSO
Ogni anno, all’approssimarsi dell’inverno, la natura muore e noi possiamo sentire pesante sulle spalle il peso di 365 giorni consumati. Se l’uomo vuole, però, può esorcizzare attraverso la festa la paura del tempo che scorre.
Il carnevale con i suoi linguaggi schietti e genuini, comici e grotteschi, rappresenta la festa per eccellenza, è un’occasione per il gruppo di riscoprire le proprie origini, la propria storia e ogni anno proprio come attraverso un parto rigenerarsi, ritrovando la propria ragion d’essere.
Il Carnevale Virtus si è macchiato di tutte le tinte della festa, a partire dal giallo e blu dei divertenti occhialoni che proprio nessuno si è sdegnato di indossare, prestandosi al gioco del ridicolo e diventando la caricatura di se stesso. Gialloblu anche il calciatore virtusino anni ’90 e una non meno campanilista puffetta!
Il nostro Carnevale è stato poi rosso come la timidezza, le corna e la coda di Luciferina; rosa come tradizione vuole per le classiche principesse romantiche o azzurro ghiaccio come le più moderne regine. Blu è il colore scelto dal timido supereroe d’oltreoceano mentre il nero quest’ anno è toccato alle donne che hanno coraggiosamente vestito i panni della morte, capaci al contempo di affascinare e inquietare; ma nero è il non colore scelto anche dagli eleganti aristocratici con maggiordomo al seguito, che hanno curato la loro performance fin nei minimi dettagli da giorni prima della festa.
Ho visto un disarmato Peter Pan verde d’invidia per la spada di Capitan Uncino e un piccolo dolcissimo Zorro saltellare a piè pari in segno di sfida, brandendo in una mano un’arma di spugna mentre sollevava con l’altra un mantello un palmo più lungo di lui.
Ho assistito a una festa così ben riuscita da vincere ben presto il punto di inerzia e dribblare anche i tanti giochi preparati, per proseguire in corsa libera tra morsi alle chiacchiere e balli spontanei.
Ricce parrucche di nylon fluorescente, gonnelloni, seni gonfiati, uomini vestiti da donne, donne vestite da mostri… tutto fa carnevale, ma al momento di sfilare i più apprezzati si sono confermati i costumi “fai da te”: da quelli più esotici, ai meccanici e piloti di Baranello… ops Maranello, passando per animali, animaletti e contadini dell’appezzamento accanto.
La festa è un eccesso permesso, anzi offerto, l’infrazione solenne di un divieto. A casa Virtus la tradizione è in continuo progresso e la novità fa presto a farsi saga … perciò al 2017! Iniziate a studiare nuovi camuffamenti … ho l’impressione che ne vedremo delle belle!
Ilaria Coletta
18/02/2016