NON SOLO PER GIOCO
Un gioco. Un gioco a punteggio proposto dall’allenatore e giocato dal gruppo dei fondisti. Una strategia per stimolare, con la lusinga di premi, l’impegno e l’entusiasmo nella fase più dura e alienante della stagione sportiva: quella invernale, del freddo, del fango.
Solo occhi attenti e sensibili, familiari alla Virtus avrebbero potuto captare il reale significato dell’iniziativa tendente sì a promuovere l’entusiasmo degli atleti, ma soprattutto a stimolarne l’impegno, la costanza, la determinazione.
E’ questo il piccolo-grande segreto, la vera, intima mission di una gruppo sportivo che ha raccolto e continua a mietere premi e riconoscimenti, sia sul piano prettamente tecnico che su quello morale e societario.
Semplici ma impegnative le regole del gioco. Bonus e Penalità sono stati i fattori discriminanti. I criteri di valutazioni, positivi e negativi, sono stati la puntualità; l’adozione di abbigliamento sportivo adeguato alla circostanza; le assenze ingiustificate e/o non preventivamente comunicate; l’utilizzo, nelle manifestazioni ufficiali, della divisa societaria non perfettamente in ordine; la dimenticanza di scarpette, funicelle o altro materiale di allenamento; l’impegno profuso e le prestazioni realizzate.
Un cocktail di misure e stimoli comportamentali per incentivare il rispetto verso i compagni, l’allenatore, la società e, perché no, se stessi.
Una scuola di vita che non si perde occasione di rimarcare. Come quando si è intervenuti nei confronti di chi, ingenuamente, ha ritenuto di poter cedere alla tentazione dell’ alcol. Lo si è fatto sottolieando scientificamente l’incompatibilità della bevanda con l’attività sportiva. E quando, in occasione della grande nevicata che ha bloccato scuole e uffici del capoluogo, è stato inviato ad ogni singolo atleta l’orario dei pullman di città per raggiungere il parcheggio al coperto del Centro Commerciale Monforte ed evitare l’interruzione dell’attività.
Per non parlare, ancora, dei momenti spesi a dialogare ed ascoltare, ad analizzare e valutare, ad offrire e ricevere suggerimenti. Questo è il nostro fare Sport! Autentico. Unico. Fatto di gratificazioni e rimbrotti, di errori e penalità, di scuse e rappacificazioni. Sport che allena alla relazione, al compromesso, all’ascolto. Che insegna a non arrendersi, ma a riconoscere i propri limiti.
A provare sempre. Sport che si nutre di sogni nel rincorrere la vittoria e superare la sconfitta. Questo è il nostro Sport!
E lascerà il segno anche quando il medagliere non si arricchirà ulteriormente. E, a proposito, il premio è stato assegnato a Rossella.
Grazie Virtus, grazie Andrea, grazie quanti profondono quotidianamente, con umiltà e competenza, esempi di entusiasmo e generosità.
Laura Palladino
14/04/2015