35^ Su e Giù - 2008

2008 – La corsa verso la libertà

La corsa della Costituzione” che il Gruppo Sportivo Virtus mette in calendario quest’anno, segna per me pittore, ma credo per tutte le intelligenze libere, una sorta di ritorno alla formazione dello spirito, oltre che di quella etica e civile. La carta costituzionale, quella sancita dopo la liberazione, con le sue leggi morali e l’alto valore formativo, diventa il vero punto di riferimento culturale del nostro Paese; soprattutto oggi, in presenza di quel vento gelido chiamato “revisionismo”, nel quale si tenta di omologare il vero con il falso, tentando di rendere meno nobile quello straordinario movimento liberatorio nato in Italia dopo le macerie. Ed è, a pensarci bene, un po’ la storia della nostra vita, questa “corsa” da essa scaturisce la nostra formazione al dialogo, alla tolleranza, alla collaborazione, alla pace, nella ferma convinzione che senza libertà di pensiero non c’è sbocco alcuno né domani migliore. Per il pittore che sono, la “Costituzione” è sempre stata guardata come una sorta di “Pala d’Altare” verso cui riferirsi; parlo di quelle Pale d’Altare di Cinquecentesca memoria, portatrici di immagini devozionali relative a vite di Santi e Madonne, immerse in contemplazioni e preghiere. E mi è sempre accaduto, per una sorta di specchio riflettente o, se si vuole, di deformazione professionale, di portare con me in questa sorta di contemplazione/preghiera, gli amici dell’anima; coloro che avevano combattuto con gli strumenti del proprio talento per ridarci nuova fiducia e nuova speranza. Parlo di Gramsci e Giobbetti, di Amendola e Nenni, di Pertini e Terracini e tanti altri ancora; sullo sfondo, i volti anonimi dei combattenti partigiani, tra le montagne innevate. E di portare con me anche gli amici fratelli di sempre (me li vedo ogni volta accanto, armati di pennelli, tavolozze e colori); si chiamavano Renato Guttuso, Carlo Levi, Ernesto Treccani, Aligi Sassu, Armando Pizzinato, Corrado Cagli, Domenico Purificato, Felice Casorati, Mino Maccari, Renzo Vespignani, Leoncillo e altri ancora, pronti anch’essi alla preghiera e alla trasformazione del dato reale in nuove forme di vita più degne di essere vissute. La Costituzione, quindi, come emblema di libertà di parola, di azione e di pensiero, oltre che di fantasia e di rielaborazione culturale. Oggi più che mai. Ed è per questo che disegnare il bozzetto per la realizzazione della medaglia commemorativa di questa “Corsa”, è diventata motivo di gioia e di commozione; i valori in essa raffigurati, rimarranno vivi sempre, germogliando, magari, nuovi frutti per le nuove generazioni.
Ecco perché bisogna, ancora una volta, ringraziare gli amici della Virtus, magnifici interpreti di un mondo migliore che, attraverso la loro straordinaria manifestazione sportiva, riescono a coagulare bellezza, fantasia e immaginazione. Un mondo che, a prima vista, può sembrare controcorrente ma che è certamente l’unico mondo possibile per continuare a vivere e sognare. Così interpretata, la loro (e la nostra) “Su e Giù), continuerà a farci correre sempre con spirito rinnovato, verso nuove straordinarie avventure umane.

 
 
 
2008 – Il serpentone colorato dei cinquemila podisti é pronto a invadere Campobasso – Succede solo a novembre – Tra undici giorni si rinnova l’appuntamento autunnale con la Su e Giù

 

Domenica 16 novembre, alle ore 10.00, all’altezza del il Monumento dei Caduti, parte la 35^ “Su e Giù”. Il percorso (unico) è di circa 8 chilometri che, dopo il “via” canonico del sindaco del Capoluogo, convoglierà il serpentone colorato nella città nuova e poi nel fascinoso borgo antico.
L’arrivo, davanti al Municipio di Campobasso. Ed è li che finisce la festa.
Molti i punti di iscrizione, di cui sarà data ampia informa-zione, per rendere agevole l’operazione.
La manifestazione, patrocinata dalla Regione Molise, dal Comune e dalla Provincia di Campobasso nonché dalla Comunità montana Molise centrale, è diventata da anni un appuntamento cult, irrinunciabile.
Il tema cui la gara si ispira quest’anno è la Costituzione, di cui ricorre il sessantesimo anniversario. Un abbinamento che ha voluto testimoniare l’attenzione che certo sport ha nei confronti della vita culturale e sociale del Paese e rendere partecipi soprattutto le giovani generazioni di un evento che ha segnato in maniera decisiva anche i loro destini e sollecitare, soprattutto nelle scuole e nelle famiglie, la lettura e l’interpretazione dei fondamentali principi co-stituzionali.
A ciò si aggiunga anche che la Virtus propone quotidianamente ed esalta nel suo incontro novembrino uno sport che, senza essere irriguardosi, riecheggia i temi ed imotivi di alcuni passaggi costituzionali.
Quando la manifestazione fu, infatti, varata nel 1974, l’attività sportiva si celebrava prevalentemente nei sacri recinti dello sport ufficiale: gli stadi, dove pochi erano gli attori e molti i guardoni. Una sorta di dittatura del muscolo prezioso. Le donne, soprattutto, erano le più discriminate in ragione anche del pregiudizio che il loro destino dovesse fatalmente compiersi in altri luoghi, lontano dalle attività motorie e fisiche, roba per soli maschi. La “Su e Giù” fu, perciò, un grimaldello, una proposta forte e trasparente che spalancò le porte della pratica sportiva e ruppe schemi e mentalità logori, divenendo l’occasione per l’invasione pacifica di un mondo fino ad allora esclusivo. Una vera e propria rivoluzione. Un presidio dello sport per tutti e a misura di ognuno.
Correre la “Su e Giù” è inserirsi nell’ambiente più democratico del mondo. In pantaloncini non conta chi sei, parti coi campioni. Guardi avanti e ce ne sono tanti, ti volti indietro e sono altrettanti quelli che ti seguono. Tutti la possono fare. Sulla linea di partenza anche i portatori di handi-cap: l’anima non è disabile. E ci sono i bambini che con il soccorso, qualche volta, del passeggino sono insieme a genitori e spesso ai nonni:
senza i più piccoli non c’è in-
cantesimo. In mezzo alla folla vedremo tanti anziani che sbucano dal loro autunno per mischiarsi agli altri e riassaporare uno scampolo di festosa socialità.
La “Su e Giù” è diventata un integratore sociale.
Per tutti, all’arrivo, per gli oltre cinquemila abituali parte-cipanti, molti dei quali provenienti dalle regioni viciniore, lo stesso premio: uno splendido medaglione, un pezzo d’arte, inventato e siglato dal maestro Domenico Fratianni ed ispirato al motivo condut-tore, la Costituzione. A chi taglia il traguardo anche il sacchetto con prodotti di aziende molisane.
Molte le iniziative che saranno messe in campo. Tra questa alcune di particolare valenza. In sede di presentazione della manifestazione, fissata lunedì 10 novembre, alle ore 18, nei saloni della concessionaria Fiat Molinaro, sarà riservato uno spazio significativo ad un agile convegno, cui, insieme ai media, alle autorità politiche e sportive, presenzierà ed interverrà anche sua Eccellenza il Prefetto di Campobasso Carmela Pagano. Per l’occasione, verrà distribuito ai convenuti il giornale societario “Il giallo più blu” che, tra l’altro conterrà le riflessioni dei ragazzi sull’anniversario della Carta
Costituzionale ed un’intervista speciale al prefetto Paga-no. Dopo la cerimonia, sarà offerta una gustosa cena, con la sapiente cucina di due autentici maestri dei fornelli, Nonno Cecchino e quella di Gino.

Nicola Palladino

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