IL VOLO DEGLI ANGELI
Se un giorno vi dovesse capitare di incontrare tra i cipressi, che abbracciano croci e fogli di marmo di un luogo santo, un nugolo di atleti, sappiate che sono quelli gli angeli che hanno ravvivato i giorni di un sognatore, che hanno ispirato un poeta e dato forza e concretezza ai suoi ideali.
Sono quelli gli angeli a cui Nicola ha disegnato le ali perché potessero un giorno volare da soli e farsi messaggeri di valori e stili di vita esemplari. Testimoni e modelli da imitare.
E li incontrerete “… sempre e ovunque dove voi siete”, anche nelle giornate più uggiose, a ricordarvi che non sempre c’è caldo e luce ma che potranno anche esserci giorni bui, freddi, tristi.
Giorni come quelli da lui trascorsi al tenue alone giallognolo del pigro lampione “dei pini”, in una coltre di bruma e nevischio che lasciava appena intravedere le sagome bagnate e sgualcite dei suoi atleti. Accartocciato e avvolto in panni intirizziti dal gelo, riscaldarsi al solo immaginare il candore dei loro sorrisi e la luminosità dei loro volti.
Sono quelli gli angeli che incontrerete e che vi accompagneranno, domenica 14 novembre, alla Su e Giù. Avranno lo stesso sorriso e la stessa serenità. Percorreranno con voi l’intero tragitto verso l’unico traguardo posto al chilometro 7,800. Appenderanno anch’essi con orgoglio al collo lo splendido medaglione disegnato, per l’occasione, dall’ impareggiabile artista Domenico Fratianni che, come lui stesso ha sottolineato, “ho dipinto Nicola nel pieno del suo vigore fisico, a petto nudo, novello predicatore di francescana memoria, con le braccia in alto, quasi a toccare il cielo stellato, attorniato da due angeli accompagnatori svettanti sulla pista di atletica che porterà, ora e per sempre, il suo nome”.
Sono gli stessi angeli che si sono incontrati per mille e mille sere per raccontarsi assieme la nuova favola, che avranno disegnato nottetempo il percorso, rimosso gli ostacoli e confezionato, con amore, il ricco pacco gara con prodotti di aziende molisane.
Non meravigliatevi dei loro occhi chiari, del loro portamento semplice nonostante gli innumerevoli riconoscimenti nazionali e persino internazionali, della loro disponibilità. Anch’essi hanno cominciato con la Su e Giù, condotti per mano da altri angeli, sospinti dallo stesso irrefrenabile entusiasmo coinvolgente e dalla voglia di condividere un’esperienza unica, irripetibile.
Nicola, l’anima ideatrice di questo sogno, aveva avuto la stessa visione di Icaro: volare.
Volare con la fantasia al di là delle più becere ed ottuse intransigenze culturali e sociali. Solcare le montagne dei pregiudizi, tracciare i sentieri della partecipazione, della solidarietà, della transigenza.
Si può volare solo se si ha il coraggio di osare, di riconoscersi bambini, di credere fermamente. E allora di cosa vi meravigliate se, imbattendovi in questi angeli, percepirete la trasparenza dei loro sguardi e la pacatezza del loro sorriso?
Laggiù, tra quei cipressi, essi sanno di poter contare su quel volto sereno, rassicurante e sempre più in grado di suscitare entusiasmo e motivazioni sufficienti a stimolare le ali della fantasia e trasmettere la forza dei sogni.
Roberto Palladino
Francesco Palladino