La verità è che la Virtus, questa straordinaria Società Sportiva, ha ereditato dai suoi santoni volati in Cielo (Nicola Palladino e Leo Leone) il vento sottile della Poesia; perché parlare del Molise come Eccellenza, significa non solo amare visceralmente il territorio in cui si vive ed opera, ma, anche, sentirne le voci più segrete e coglierne i palpiti più autentici.
Al pittore che scandisce in segni e macchie di colore questi palpiti, non resta che immedesimarsi e, al contempo, guardare con gli occhi e con il cuore il loro dettato poetico. E, allora, scorrono le immagini che sanno di Bellezza: riappaiono i luoghi sacri della tradizione architettonica, che fanno del Molise uno scrigno d’amore. Riappare l’incanto dei tanti monumenti che segnano la storia artistica ed estetica della nostra regione, passando per quella inconfondibile Sagra dei Misteri, con i suoi angeli e i suoi demoni, quasi a sintetizzare lo spirito forte e gentile, fiero e dignitoso delle sue genti.
E tutto diventa canto corale, sfavillio di luci, bellezza incontaminata. Uno scrigno chiamato Molise, con le sue voci che ritornano: quelle di Giuseppe Maria Galanti e Francesco Longano, che definirono la visione unitaria della realtà storico-geografica e politica del Molise durante il riformismo illuministico napoletano,
con attenzioni al ceto politico e amministrativo del Regno. E, ancora, quelle di Giambattista Masciotta, Francesco D’Ovidio, Francesco
Jovine, Lina Pietravalle e Giose Rimanelli. Un fiume poetico sotterraneo, che scorre come sangue unificante che fa del Molise un luogo privilegiato, che sa essere forte, gentile e accogliente. Proverbiale è il senso di ospitalità delle genti molisane, che sanno accogliere l’ospite con larghezza di cuore, offrendogli i frutti copiosi della loro terra. E qui il pittore non può non pensare alle Nature morte dei maggiori pittori europei, per magnificare la bellezza del la tavola molisana, dove l’abbraccio dei colori e dei profumi è assolutamente contagioso.
La Virtus, con la nuova edizione della Su e Giù, ci ricorda tutto questo, e avvalora la forza di una regione che ha radici nel passato e sguardo al futuro.
Tutto questo non è un miracolo di civile partecipazione alla storia del nostro Paese?
Domenico Fratianni