UNA MEDAGLIA ANCORA PIU’ BELLA
Campionati italiani Promesse di Marcia km 10
di Roberto Palladino
Bisognerebbe inventarsi una marcia sugli scalini perché ci si possa allenare a superare quegli ostacoli che impediscono di andare oltre. Sarà un caso o una maledizione, ma quel dislivello che permetterebbe a Francesco di accedere all’olimpo del podio dei campionati italiani è sempre un tantino più alto del dovuto. Non gli è stato sufficiente stabilire il personale sui dieci chilometri di marcia, avrebbe dovuto fare ancora meglio. Ma se si pensa che è chiedere troppo si dimostra di avere scarsa conoscenza del ragazzo. Francesco è testardo, tenace, volitivo e, soprattutto, determinato.
Solo poco tempo addietro l’atleta si barcamenava, difendendosi pur se egregiamente, sulle gare di corsa di fondo e di mezzofondo. Difficilmente avrebbe potuto immaginare di possedere spiccate doti da marciatore. Così, quasi per scherzo, ma non per caso, è stato indirizzato a quella disciplina del tacco-punta che da sempre è stata il fiore all’occhiello della Virtus. Tanti, infatti, sono stati i marciatori gialloblu che si sono distinti anche a livello nazionale e, addirittura, per alcuni di essi c’è stata la soddisfazione di vestire la maglia azzurra della nazionale italiana in competizioni internazionali.
I presupposti c’erano tutti, dalla disposizione organica a quella mentale, dalla talentuosità alla umiltà. E, guarda caso, solo due anni fa, quando ancora non si affermava come atleta di élite, la Virtus lo eleggeva “Atleta esemplare dell’anno”, punto di riferimento per i tanti ragazzi che fanno sport, e l’atletica leggera nello specifico.
Francesco oggi è studente universitario a Pescara e alterna lo studio agli allenamenti. Fare sport con serietà e costanza abitua i ragazzi a gestire e organizzare il proprio tempo libero. A sfruttare scientemente la giornata senza lasciare spazio alla noia, all’ozio, all’abulia. Il suo non è un caso isolato. Prima di lui e tutt’ora la maggior parte dei ragazzi abituati all’impegno attraverso lo sport affrontano e superano in modo brillante le responsabilità e le prove della vita. Quindi, anche la scuola. E la Virtus, fermamente convinta di tale asserzione, è particolarmente attenta a questo aspetto incentivando con assiduità certosina il rispetto delle regole e degli impegni presi. Checché ne pensino molti dei genitori, specialmente di ultima generazione, che impediscono ai propri figlioli di fare sport perché “distrarrebbe e ruberebbe spazio allo studio” (???).
E allora, forza Francesco, avrai mille altre opportunità per salire su quel podio che ancora oggi ti è sfuggito e, se proprio non dovessi riuscirci, sappi che il semplice fatto di averci creduto e provato con assiduità e fermezza ti ha fatto guadagnare una medaglia ancora più bella: quella della stima, dell’ammirazione e dell’affetto dei tuoi amici nonché dell’orgoglio dei dirigenti e dell’intero staff tecnico della società.